Azioni TeAm: il curatore a sette mesi dall'asta le affida a Gavioli, Iachini fa un altro ricorso

TERAMO – Aggiudicazione con giallo, ancora una volta, per le azioni private della Teramo Ambiente. Da ieri il 49% delle quote della partecipata del Comune dell’igiene ambientale, la quota privata, è ufficialmente detenuta dalla Comir Srl, la società controllata dall’ex amministratore delegato di TeAm, Stefano Gavioli. Ma secondo quanto si è appreso, la stipula del contratto che segue l’aggiudicazione dell’asta (sulla base del pagamento di 1,755 milioni di euro) è stata conclusa nonostante la diffida che i legali dell’imprenditore teramano Iachini avevano depositato nei giorni scorsi allo stesso curatore fallimentare e al tribunale fallimentare. E’ stato lo stesso Iachini a confermare la motivazione della diffida, che alla luce della stipula, sembra destinata a trasformarsi in un secondo ricorso: "Quel bando è irregolare, perchè formalmente decaduto – ha spiegato Iachini – Sono state violate le regole della procedura competitiva stabilite dallo stesso curatore, che non ha rispettato i termini dei 30 giorni per. l’aggiudicazione della vendita. A me sembra che alla Comir sia stato permesso di fare il bello e il cattivo tempo: dalla sentenza di primo grado a quella di appello del 23 agosto, sul ricorso da me proposto, aggiudicare l’asta il 15 novembre non ci pare proprio rispettoso dei termini indicati nel bando dallo stesso curatore". Ritenendo di essere stato sfavorito nella procedura – "se sapevo che i tempi di cessione delle azioni erano questi avrei sicuramente rilanciato sull’offerta", aggiunge -, l’imprenditore teramano annuncia che "farò valere i miei diritti in ogni sede, ritengo che quello che sta accadendo dinanzi al tribunale di Venezia sia poco ortodosso".
Aspettando a questo punto gli esiti di due ricorsi giudiziari (pende in Cassazione quello sui vizi della partecipazione all’asta della Comir Srl in quanto di proprietà dello stesso gruppo che controllava l’Enertech fallita), la notizia dell’ufficialità del nuovo socio privato della Teramo Ambiente è stata diffusa dallo stesso sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto. Il quale rivendica l’accelerazione della procedura, possibile "grazie all’impulso chiaro e forte" della lettera con cui aveva "quasi imposto un ultimatum" al curatore Marco Basaglia. In quella lettera, in realtà, il sindaco sollecitava anche una autorizzazione alla messa in vendita delle azioni private per poter procedere ad una gara, eventualmente a doppio oggetto, anche per l’aggiudicazione del servizio: azione abbandonata alla luce degli sviluppi delle ultime ore. Ma ieri sera, contattato da La Città, è apparso preoccupato suile possibili conseguenze di un ricorso ulteriore di Iachini rispetto a quella che lui ritiene la partenza di "una nuova fase per la TeAm". 
D’Alberto ancora ieri è tornato a ricordare che propro questa nuova fase "sarà caratterizzata dalla priorità di mettere in regola la gestione dei servizi e far uscire la Teramo Ambiente dalla situazione di difficoltà in cui versa. Questo accadrà in un dialogo che si attiverà da subito con il nuovo socio privato al fine di proseguire nell’inversione di tendenza di una società – ha aggiunto il primo cittadino – il cui disastro attuale deriva dalla gestione tutta funzionale alle esigenze politiche degli ultimi dieci anni e rispetto alla quale con la nostra posizione abbiamo manifestato un netto ed eloquente cambiamento di rotta”. A Gavioli, che torna a Teramo da socio privato dopo esserne partito nel 2011 per le note vicende che hanno trascinato Enertech dinanzi al tribunale fallimentare, D’Alberto fa capire che rappresenterà l’obiettivo di tornare di riportare la Teramo Ambiente a garantire con risultati positivi i propri servizi, in condizioni diverse rispetto al passato, gestita nel miglior modo possibile, senza lacci politici che ne condizionino l’operatività, nel bene dei cittadini, dell’azienda e dei lavoratori”.